LA THIEN LO IN CAMMINO CON IL PARKINSON…

Il Viêt Taì Chí è un insieme di movimenti morbidi e fluidi, creati per stimolare la circolazione energetica attraverso tecniche di gestione dell’energia interna (C’hi), la quale – secondo le teorie mediche orientali – fluisce nel corpo attraverso canali preferenziali detti meridiani energetici. Questo tipo di “ginnastica dolce” si caratterizza anche per la pratica costante della respirazione, al fine di ottenere benefici dal punto di vista di equilibrio, di elasticità nei movimenti, scioltezza e potenza, ma anche di calma interiore, sicurezza e stima delle proprie capacità. Grazie alle sue tecniche molto diversificate, si rivela una pratica alla portata di tutti.

Per tutti questi motivi, l’ASD Thien Lo di Montebelluna inizierà un percorso con persone affette dal Morbo di Parkinson, in collaborazione con la fondazione Altre Parole Onlus e Associazione Parkinson.

Mercoledì 7 ottobre ore 9:00, il primo appuntamento.

Il morbo di Parkinson è una malattia progressiva del sistema nervoso, che si manifesta con rigidezza delle braccia, lentezza, riduzione dei movimenti e instabilità posturali che si accompagnano anche ad alterazioni del tono dell’umore, confusione, difficoltà nel linguaggio, vertigini.

Studi scientifici dimostrano l’efficacia della pratica del Tai Chi nel promuovere il benessere psico-fisico in pazienti affetti da parkinsonismi. Il Viet Tai Chi, infatti, aiuta a divenire consapevoli del proprio corpo e, tramite la respirazione e la meditazione, stimola l’integrazione corpo-mente.

I movimenti lenti e controllati di questa disciplina sembrano migliorare la stabilità e l’equilibrio dei pazienti affetti dal morbo.

In particolare, le persone affette da questa patologia potranno riscontrare i benefici della pratica in:

  • Riacquisizione del controllo posturale con l’obiettivo di aiutare a frenare i sintomi e a restituire sicurezza e fiducia in sé stessi;
  • Con gli esercizi volti a migliorare l’equilibrio, il Tai Chi abbassa la probabilità di cadute e il rischio conseguente di fratture;
  • Aumento della concentrazione mentale sui movimenti necessari per realizzare le posture e conseguente generalizzazione del livello di attenzione alla vita quotidiana;
  • Miglioramento del tono muscolare e dell’ossigenazione dei tessuti;
  • Con il rilassamento, sarà più facile raggiungere la lucidità mentale utile a mantenere un costante equilibrio e una maggiore soddisfazione personale;
  • Giovamento al tono dell’umore.

In conclusione, oltre a tutti i benefici psico-fisici elencati, questo percorso offre la preziosa possibilità di far parte di un gruppo formato da persone che convivono con la stessa malattia, in un’atmosfera di condivisione, rispetto reciproco, confronto…ma anche divertimento!

Rachele Lievore
Istruttore I Dang